Terzo volume della teologia morale per preti e laici di Bernhard Haring. La morale per il cristiano del duemila. Originalissima e nuova sintesi morale che esalta il ruolo della libertà e fedeltà creative del cristiano maturo nel mondo d'oggi. BERNHARD HARING: nato a &deperì/ Wijrttenberg (Germania) nel 1912, entrò fra i Redentoristi nel 1934. Compiuti gli studi teologici nello scolasticato del suo Ordine a Gars am Inn, fu ordinato sacer-dote nel 1939. Durante la seconda guer-ra mondiale (1939-1945) prestò il servi-zio militare nel corpo medico dell'esercito tedesco in Francia, Polonia e Russia (cf. il suo scritto autobiografico: Ho visto la bontà liberatrice. Memorie di un tempo difficile, Edizioni Paoline 1977). Alunno di Romano Guardini e di Karl Adam, pro-segui gli studi all'Università di Tubingen dove si laureò con una tesi dal titolo: Il sacro e il bene. Rapporti tra etica e religione (Morcelliana, Brescia 1968). Dal 1949 in poi insegnò teologia morale sistematica all'Acca-demia Alfonsiana, Istituto superiore di teologia morale (Roma); tra il 1957 e il 1965 tenne corsi all'Istituto catechistico internazionale di Bruxelles; a partire dagli anni '60 fu abitualmente chiamato come visitino professor in Università cattoliche e protestanti e Istituti ecu-menici degli Usa e più recentemente anche in Africa e in Asia. Non ha mai disgiunto l'attività accademica dal ministero pastorale, come pre-dicatore di missioni al popolo e di esercizi spirituali, come animatore di case di preghiera in ogni parte del mondo, fino a che non fu privato della facoltà di parlare in seguito a una laringectomia totale. Al tempo del concilio Vaticano II fu tra i "periti" della commissione dottrinale, contribuendo alla stesura del quarto capitolo della Lumen gentium (i laici nella chiesa) e alla redazione della Gaudium et spes.