Libri Market

"Quel cretino del mio capo", l'esordio letterario di Renato Votta

"Quel cretino del mio capo", l'esordio letterario di Renato Votta

"Ho iniziato a lavorare nel 1992, ormai una vita fa. Ne ho viste di persone e di situazioni nelle varie aziende in cui sono stato, da dipendente o da consulente! A dispetto delle diversità di lavori svolti, di contesti di riferimento, ecc. alcuni aspetti comuni e direi quasi universali sono in fondo individuabili e rilevabili dappertutto. Ad un certo punto, a furia di riderci su o, al contrario, di arrabbiarmi e di sfogarmi con persone conosciute, mi sono chiesto: ma perché invece non scriverle tutte queste cose e farne un libro? Così mi sono messo all’opera, ma senza presunzione di velleità scientifiche o didattiche: l'ho scritto semplicemente con l’intento di parlare in maniera leggera e divertente della vita d’ufficio, delle sue macchiette, delle sue storie, dei suoi aneddoti, spesso tragicomici. Ma ho provato anche, ogni tanto, a far riflettere i lettori su tematiche come l’esercizio del potere, le piccole ingiustizie e soprusi, le ipocrisie e le ritualità spesso vuote e convenzionali cui tutti noi abbiamo spesso assistito e partecipato con riluttanza. Senza velleitarismi o pretese di grandezza, ma magari per dare qualche dritta a tutte le persone che, ogni giorno, vivono dalle 6 alle 16 ore al giorno nel loro ufficio o nel loro lavoro…".

Questa l'idea di Renato Votta, per "Quel cretino del mio capo" (ed. Homo Scrivens). Votta, giornalista, ideatore di Road Tv Italia, formatore esperto in Risorse Umane, socio fondatore della start-up Nexting si cimenta con una nuova avventura, questa volta in campo letterario.

Ne è venuto fuori un prodotto divertente, carino, attuale, nel quale chiunque lavori o abbia lavorato in azienda possa ritrovarsi e identificarsi facilmente, anzi immediatamente. Un focus particolare è ovviamente sui capi, figura chiave di ogni azienda, croce e delizia dei collaboratori, incubo e desiderio, paura e speranza. Punitivi o comprensibili, severi o materni, schietti o manipolativi, grintosi o debosciati, ma comunque capi, ovvero persone che ti comandano e che spesso decidono non solo il tuo futuro professionale, argomento già intrinsecamente enorme...